Fisiologia del rapporto fra parassita e ospite
Quando si parla di parassiti del cane, ma lo stesso vale per quelli del gatto, dell’uomo e delle piante, non bisogna mai dimenticare quale, da sempre, è stato, in natura, il rapporto fra parassita e parassitato (ospite).
Ogni popolazione di parassiti si nutre a spese del suo ospite, ma, in fisiologia, s’instaura fra questi organismi un preciso equilibrio, col risultato che entrambi vivono bene. Il parassita si ciba dei tessuti dell’ospite, ma senza debilitarlo o, peggio, ucciderlo.
Il nuovo rapporto
Da circa 30 anni questo equilibrio si è completamente spezzato, e si assiste molto spesso ad un dominio della popolazione di parassiti, che si sviluppa in modo abnorme, provocando danni tali al parassitato da poterlo portare persino alla morte.
Leishmania
Ciò avviene, ad esempio, nella leishmaniosi del cane ove il parassita, se non viene ciclicamente distrutto, porta molto spesso a colpire l’apparato renale, con conseguente morte in alcuni anni dal contagio.
Altri parassiti del cane
Ma può succedere anche che parassiti dei cani quali gli ascaridi, i trichiuridi o gli ancylostomi, possano portare anche a morte l’ospite se non trattati col corretto vermifugo.
Tutto ciò è normale? Se non ci fosse l’uomo e i suoi farmaci, morirebbero tutti i cani infestati? Ovviamente no, morirebbero (e muoiono) gli animali con il sistema immunitario alterato, mentre gli altri convivrebbero tranquillamente con i loro parassiti.
Cosa altera il sistema immunitario e quell’equilibrio che ha caratterizzato la storia di tutti gli esseri viventi?
Lo indovinate? Non è difficile, come sempre è l’essere umano, che è il peggiore parassita in assoluto perché il suo ospite, l’ecosistema, non ne ha più il controllo: l’ha perso da quando la tecnologia umana degli ultimi 40 anni si è sviluppata in modo esponenziale, creando, specie attraverso la chimica e la farmacologia un’infinità d’invenzioni straordinarie e di farmaci che hanno semplificato enormemente la vita.
Il ruolo della chimica
Peccato che la stessa chimica abbia provocato, e stia provocando, nello spazio di meno di 30 anni (un battito di ciglia rispetto alla storia della terra), dei danni gravissimi proprio all’ecosistema e a chi ci vive dentro, animali, vegetali e gli stessi parassiti.
I residui di tutte le sostanze chimiche e farmacologiche (ben 400 solo in agricoltura) che vengono utilizzate per aumentare la produzione di frutta, frutta a guscio, verdura, cereali, legumi, funghi, carni e pesci da allevamento intensivo, inevitabilmente, permangono in quantità variabile in tali alimenti e si accumulano nell’organismo.
Limiti di legge
Non illudiamoci su quanto la legge indica sulle quantità massima tollerata di ciascun residuo, perché si riferiscono al singolo contatto, ma non considerano minimamente l’accumulo nell’organismo che si verifica con gli alimenti che si utilizzano giornalmente o più volte a settimana.
Una nuova pandemia
L’enorme esplosione delle
reazioni avverse al cibo (esse purtroppo, si manifestano con reazioni e sintomi che spessissimo NON sono facilmente collegabili ad un alimento) e che accomuna noi e i nostri animali, non è dovuta quasi mai agli alimenti in quanto tali, ma proprio alla presenza di sostanze xenobiotiche, termine che indica gli elementi estranei all’organismo.
L’esempio della giardia nel cane
Quando ho aperto la clinica a Padova, nella metà degli anni ‘70, la
giardia, uno dei parassiti intestinali del cane, si trovava raramente e sempre nel giusto equilibrio con l’intestino, non arrecando alcun danno né sintomo.
Identica cosa succedeva, e succede, in tutti gli organi, con ogni parassita del cane: nell’
orecchio con la malassezia, sempre nell’
intestino con l’escherichia, nell’
occhio con il corynebacterium ed altri germi, nel
cavo orale con candida e vari tipi di streptococchi, nella vagina sempre con la candida e così via.
Endo ed ectoparassiti
Quando si tratta di un endoparassita (un parassita che vive all’interno dell’organismo), se prende il sopravvento, finisce per morire anch’esso. Se è un ectoparassita, che vive sulla superficie dell’ospite, riuscirà facilmente a spostarsi su un altro ospite, diventando un killer seriale a tutti gli effetti.
Parassiti e foreste
Un esempio spaventoso della trasformazione genetica subita dai parassiti è visibile nelle immense foreste della Russia orientale, ove precisi parassiti hanno distrutto milioni di alberi “naturali”.
Il Plasmodium della malaria
Senza dimenticare il plasmodium della malaria, che, per difendersi dai farmaci, si è modificato geneticamente, diventando immune alle terapie classiche.
Approfondimenti
Sappiamo che il petrolio, di certo il prodotto chimico più importante in assoluto, quando utilizzato per la produzione di energia termica, è responsabile dell’aumento enorme dell’anidride carbonica (ossido di carbonio) nell’atmosfera con I danni conseguenti. Pensate che sale fino a 10/11 chilometri d’altezza, e Milena Gabanelli, famosa giornalista di Report, autrice di programmi sempre di ottimo livello e dotata di grandissima sensibilità a scovare i problemi più scabrosi, ha messo in luce che i così detti “vuoti d’aria” o turbolenze che avverte chiunque viaggia in aereo frequentemente, sono provocati da più o meno estese sacche di anidride carbonica che sono più leggere dell’aria. Queste sacche stanno diventando sempre più grandi e frequenti, e provocano quel terribile fenomeno che fa “cadere” l’aereo che ha la sfortuna d’incapparne in una anche per vari chilometri d’altezza. Purtroppo, negli ultimi 10 anni, questi fenomeni sono diventati molto più frequenti, e hanno provocato morti e feriti. Pensare che la massa di aerei che collega tutto il mondo ha prodotto, solo nel 2018, più di 900 milioni di ossido di carbonio. Tali sacche di gas più leggere dell’aria provocano i fenomeni descritti, assenti fino qualche decennio fa. Ciò per evidenziare qual è il parassita più pericoloso di tutti.” Fine approfondimento.