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Leishmaniosi cane – Come tenerla efficacemente sotto controllo

Cari tutti, sono Sergio Canello, medico veterinario fondatore di Forza10 ed esperto internazionale di patologie di origine alimentare.

Cosa c’entra l’alimentazione con la leishmaniosi del cane?

“Quest’ultima ha assunto, negli ultimi 30 anni, un ruolo molto pesante sullo sviluppo di numerosissime patologie, ma è indispensabile chiarire subito che non sono gli alimenti in quanto tali a provocare le patologie, ma la loro contaminazione chimica. Pensate solo all’importante catena di supermercati che proprio in questi mesi propone vari prodotti garantendo un livello di residui chimici presenti inferiore del 70% del limite di legge. Se è possibile ottenere questo, perché non si fa niente per ridurre tali limiti? E poiché residui di ogni tipo sono presenti in tutti gli alimenti, e poiché la legge determina un livello massimo consentito di ciascuno, come è possibile che essa non consideri il loro accumulo se tali alimenti vengono assunti tutti i giorni o molto spesso?
Ci meravigliamo che, con tutti i conservanti che vengono utilizzati nei cibi, quando si riesumano i cadaveri, dopo anni e anni, essi siano quasi intatti?
Altro che gli Egizi, abbiamo, senza volerlo, trovato la nuova via per la mummificazione senza tante bende e creme, evviva.”
 
Vi voglio mettere a conoscenza di quanto segue, precisando che tutto quello che leggerete è totalmente vero e verificabile dalla clinica, e confermato da un’importante ricerca specifica realizzata all’Università di Napoli, conosciuta a livello internazionale per l’alto grado di conoscenza di questa terribile malattia. Terribile e, purtroppo, in grande espansione, visto che le statistiche evidenziano che un numero sempre crescente di cani risulta positivo al test, avviandosi a diventare una vera e propria pandemia.
Importante precisazione: il contagio diretto da cane a uomo è impossibile.
 

Leishmaniosi cane sintomi

Purtroppo, i cani affetti da leishmaniosi presentano molto spesso, nonostante le terapie specifiche, una progressiva forma di glomerulonefrite, un’infiammazione cronica dei reni che è causata dall’ostruzione meccanica del filtro renale provocata dai grumi composti dagli anticorpi che si attaccano al parassita. Il progressivo danno che ne consegue provoca, la comparsa di una insufficienza renale che rappresenta la maggiore causa di decesso.
Ciò avviene quando il sistema immunitario dei soggetti colpiti non riesce a controllare lo sviluppo della popolazione di leishmanie.
 

Leishmania cane - Come difenderlo?

 
La via più efficace per tenere sotto controllo la patologia dopo aver effettuato la terapia convenzionale, passa attraverso il ripristino dell’attività del sistema immunitario, alterato dagli onnipresenti contaminanti ambientali.
Il Dipartimento di Ricerca e Sviluppo Forza10 da me diretto, ha analizzato a lungo come realizzare questo obiettivo e ha identificato i vari componenti necessari per realizzare uno speciale alimento che permettesse allo stesso organismo di ripristinare l’attività del suo sistema immunitario: Forza10 Immuno Active (ora rinominato Defense).
 
 

Leishmaniosi cane - La nostra ricerca scientifica

Questa formula è stata presentata già nel 2012 ai ricercatori dell’Università di Napoli, e ha portato ad un’importante ricerca su cani affetti da leishmania, durata oltre un anno e su un numero elevato di cani ammalati. Questa ricerca ha evidenziato che i soggetti curati per la leishmaniosi e con Forza10 Immuno (Defense), avevano il sistema immunitario che, progressivamente e in modo evidente, usciva dallo stato di autoimmunità caratteristico della malattia, arrivando a permettere ai cani ammalati di vivere in perfetto equilibrio fra la malattia e il parassita.
Infatti, nei cani ammalati si riscontrava una forte carenza delle cellule che regolano il sistema immunitario (Treg), mentre dopo l’utilizzo di Immuno Active (Defense), il livello di tali fondamentali cellule tornavano simili a quella dei cani sani, confermando la capacità di recupero dello stato di equilibrio del sistema immunitario.

Nel linguaggio che caratterizza tutti gli studi scientifici, leggendo la ricerca, si trovano, correttamente, termini sempre molto prudenti come “sembrerebbe”, “potenzialmente correlato”, “potrebbe”, ma ciò che è importante è che sono almeno 9 anni che un protocollo ben preciso porta a risultati insperati: nei cani ammalati anche molto seriamente di leishmaniosi, l’abbinamento fra la terapia classica e l’uso di Forza10 Defense, conduce rapidamente e pressoché costantemente ad uno stato di equilibrio dei soggetti, che quasi sempre non necessitano ulteriormente di successivi cicli di terapia. È infatti sufficiente somministrare regolarmente Defense e monitorare altrettanto regolarmente sia la funzionalità epatica, ma specie renale, sia i dati dell’elettroforesi delle siero proteine e proteine di fase.

Di seguito alcuni tratti della ricerca del team di Napoli, pubblicata su BCM Veterinary Research che, comunque, è consultabile a questo LINK.
 
  • Questo studio ha selezionato due gruppi composti da 20 cani ciascuno, naturalmente affetti da Leishmania Infantum, che sono stati tutti trattati con terapia classica antileishmania, ma ad un gruppo, in luogo della abituale alimentazione e senza prolungare, come di consueto, l’uso dell’allopurinolo per 6-8 mesi, è stato somministrato “Immuno Active”, per 11 mesi consecutivi”.
 
  • Allo scopo, lo studio ha analizzato i livelli percentuali delle cellule Treg nella coorte di cani affetti da CL dei diversi gruppi e nei cani sani di controllo. A tal riguardo, la nostra sperimentazione ha evidenziato una percentuale ridotta di Treg nei cani ammalati rispetto a quelli sani, al tempo del primo arruolamento. Di contro, dopo 3 e 6 mesi dall’inizio del protocollo sperimentale abbiamo osservato un incremento della percentuale di Treg nel gruppo I (terapia farmacologica convenzionale + dieta con Immunoactive (NOTA: ora Defense). Tali cellule divengono simili, come percentuale, a quelle presenti nei cani sani di controllo, suggerendo una capacità di recupero potenzialmente correlata al mantenimento con la dieta Immunoactive”.

Cosa fare con la leishmaniosi canina

I soggetti malati di leishmania che sono stati trattati con la terapia classica e Forza10 Defense (Immuno) dimostrano che il sistema immunitario riesce, senza ulteriori terapie, a tenere sotto controllo il parassita ed evitare l’insorgere dei danni renali.

È, quindi, sufficiente, subito dopo la terapia specifica, somministrare regolarmente Defense, ovviamente facendo monitorare dal proprio veterinario, altrettanto regolarmente, sia la funzionalità renale ed epatica, sia i dati dell’elettroforesi delle siero-proteine e proteine di fase. Questi esami consentiranno di verificare se il sistema immunitario continua a fare il suo dovere e se si può continuare col solo Defense.
Numerosi casi trattati confermano l’efficacia di Defense (leggi anche la relazione della specialista Sara Sechi). Parlatene al vostro veterinario di fiducia, anche stampando e presentandogli questa comunicazione, e chiedetegli se concorda sul seguire questo interessante e non invasivo percorso.

Sono a disposizione per sciogliere i vostri dubbi e domande: potete scrivermi a sergio@forza10.com