Qualsiasi trauma inerente l'occhio mette estremamente paura e credo che molti pensino che una ferita all'occhio, più che mai con perforazione dello stesso e perdita dell'umore acqueo (il liquido che riempie la camera anteriore, subito sotto la cornea), comporti necessariamente la cecità o danni permanenti.
Eppure non è così: anche l'occhio, come tutte le parti del nostro corpo, ha delle capacità notevolissime di auto-guarigione e, coincidenza, ho appena ricevuto una mail da un cliente di almeno venti anni fa che ricordava il tempo in cui veniva nella mia clinica con il suo gatto. E citava quando il povero gattino si era ritrovato con un'uveite perforata, proprio con l'occhio bucato. Ebbene Silvia, la proprietaria, mi ringraziava per aver salvato la vita al suo animaletto, mi raccontava che era poi arrivato a morire sereno di vecchiaia e, riguardo all'occhio, mi segnalava che era guarito perfettamente, senza neanche traccia della cicatrice che inizialmente si era forzatamente prodotta. Potenza della natura!
È anche vero che di patologie dell'occhio ve ne sono tante: forme allergiche, congiuntiviti, orzaioli, calazi, cheratiti, forme autoimmuni, panoftalmiti, uveiti, entropion, ectropion e varie altre. Un altro fattore, tuttavia, che può interferire con la normale fisiologia dell'occhio, è rappresentato dalle intolleranze alimentari, che possono arrivare a manifestarsi anche a livello di quest'organo.
Il disturbo più comune e meno grave è rappresentato dalla lacrimazione costante, spesso densa e colorata, che lascia una scia sgradevole sul pelo sotto l'occhio. I cani e gatti che ne sono afflitti sono moltissimi e quasi sempre viene imputata alla conformazione del muso dei cani e gatti brachicefali (con il muso schiacciato). Effettivamente, e logicamente, una componente del fenomeno può essere legata a ciò, ma a riprova di quanto detto poc'anzi sulle intolleranze alimentari, spesso una dieta specifica fa sparire completamente il fenomeno in pochissimi giorni.
Ma di patologie dell'occhio legate all'alimentazione ce ne sono altre, per esempio le congiuntiviti croniche, spesso monolaterali. Queste infiammazioni sono spessissimo dovute ad intolleranze a ingredienti e sostanze nutritive. Qualsiasi farmaco utilizzato per questa congiuntivite cronica risulta perfettamente inutile in quanto non interviene sulle cause, mentre il semplice cambio alimentare, utilizzando specialmente il pesce di mare, permette di risolvere moltissime congiuntiviti croniche. Ciò vale anche per una patologia molto più grave quale la cheratocongiuntivite secca, patologia guarda caso in vertiginoso aumento anche in cani giovanissimi.
Questa cheratocongiuntivite è stata identificata come autoimmune, quindi quanto di peggio si possa verificare. Le patologie autoimmuni sono caratterizzate dal fatto che il proprio sistema immunitario letteralmente impazzisce e comincia a danneggiare ciò che dovrebbe difendere. Anche in questo caso, le forme autoimmuni sono sempre esistite, ma è spaventoso osservare l'aumento esponenziale di questa patologia all'occhio. E neanche si può dire che in passato non era diagnosticata perché è una sintomatologia talmente drammatica da non poter essere passata inosservata. Fatto sta che anche questa gravissima patologia, che porta anche a dover enucleare l'occhio o gli occhi per porre fine alle sofferenze dei soggetti colpiti, ha una frequentissima origine alimentare. Lo dimostra uno studio concluso da un gruppo di specialiste e pubblicato sulla rivista BMC Veterinary Research, che evidenzia gli effetti positivi di un modello alimentare specifico in aggiunta alla terapia convenzionale.
Oltre alla cheratocongiuntivite, c'è un'altra patologia, la panoftalmite, che coinvolge l'occhio nella sua totalità, in una distruzione apparentemente inarrestabile e irreparabile. Tuttavia, esistono dei casi ove togliendo tutto ciò che è sbagliato nell'alimentazione, l'organismo riesce a fare il miracolo di riparare danni incredibili. Dalla natura abbiamo solo da imparare, prima di tutto l'umiltà.
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Fondatore e responsabile Centro Ricerche SANYpet Medico veterinario ed esperto internazionale in patologie di origine alimentare