Si tratta di un problema piuttosto comune nel cane, che spesso si comporta improvvisamente in modo aggressivo e inatteso, specie all’incontro con altri cani, ma anche con bambini o persone. Questo spiega il numero di persone che, non essendo sicure delle sue reazioni, deve tenere il proprio cane col guinzaglio stretto, fra l’altro aumentando in questo modo le difficoltà di socializzazione.
Altre manifestazioni molto frequenti sono l’impulsività, l’agitazione costante, il nervosismo, l’abbaio continuo e spesso immotivato (un cane “normale” non deve abbaiare furiosamente alle persone che conosce bene), l’ansia da separazione, la paura del temporale o dei fuochi d’artificio, la distruttività, disturbi dell’attenzione, la marcatura inappropriata (defecare e urinare in maniera inappropriata), i disturbi del sonno, le ossessioni, le fobie, l’esplorazione ossessiva (della zampa, dell’ambiente e delle persone).
La motivazione è che spesso la vera causa di questi disturbi è la presenza di residui tossici nell’alimentazione, che alterano i controllori del sistema nervoso. Com’è possibile? L’alimentazione influenza il comportamento? Assolutamente sì. Il collegamento tra alimentazione e comportamento è molto netto, infatti quest’ultimo è regolato da precisi ormoni e neurotrasmettitori, la cui funzione è a sua volta influenzata anche dagli alimenti.
Queste patologie sono rappresentate principalmente da congiuntiviti, cheratiti, otiti, dermatiti, gengiviti e stomatiti, gastriti, enteriti e coliti, croniche e/o ricorrenti, ma, in modo per certi versi sorprendente, si manifestano anche con disturbi comportamentali ben definiti e tutti riconducibili a stati ansiosi, come la imprevedibilità del cane.