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Il pesce nell'alimentazione di cani e gatti

Perché scegliere alimenti a base di pesce per cani e gatti?

#1 Ottima fonte delle proteine

Innanzitutto, il pesce è un'ottima fonte di proteine, sia che si tratti di un gatto, o che si tratti del proprietario di un gatto. Questo significa che mangiarlo fornisce molte proteine di cui il tuo gatto ha bisogno. Contiene gli aminoacidi giusti - sono componenti delle proteine - e nelle proporzioni adeguate ai nostri bisogni. Il pesce ha ottimo valore alimentare. Possiamo suddividere il pesce in magro (fino al 3% di contenuto grasso; branzino, orata, sogliola, trota), semigrasso (fino al 10%; carpa, dentice, pesce spada, tonno) e grasso (oltre il 10%; anguilla, sgombro, salmone). Questa classificazione è importante perché l'apporto calorico del pesce dipende direttamente dal contenuto in grassi. Questo prezioso alimento pur presentando un ottimo profilo amminoacidico, viene considerato di seconda scelta rispetto alla carne poiché questa più ricca di nutrienti. In realtà il pesce ha un elevato valore nutritivo, inferiore alla carne per alcuni aspetti ma decisamente superiore per altri. La principale differenza tra questi due alimenti risiede nelle diverse quantità di proteine e lipidi. La carne è infatti generalmente più ricca di aminoacidi e grassi. La qualità lipidica del pesce è però nettamente superiore e questo alimento si distingue per ridotto contenuto di colesterolo e abbondanza di acidi grassi essenziali, indispensabili per il benessere degli animali.

 

 #2 Omega-3/Omega-6

Apporto bilanciato di omega-3 e omega-6: sono due categorie facenti parte degli acidi grassi polinsaturi essenziali, strettamente coinvolti nel mantenimento della salute delle cellule di tutto l’organismo e nel prevenire disturbi cardiovascolari. Come precursori della sintesi di eicosanoidi altamente attivi dai punto vista biologico, influenzano le reazioni infiammatorie, la resistenza immunologica, come anche le malattie cardiovascolari, le alterazioni dei metabolismo lipidico, i processi trombotici e le malattie neoplastiche. La caratteristica di questi acidi grassi è quella di avere, nella loro catena, due o più doppi legami e di non poter essere sintetizzati dall’organismo, il che significa che devono essere necessariamente introdotti con la dieta. Fondamentale è il bilanciamento tra queste due categorie. Troppo spesso infatti, gli alimenti possiedono un buon contenuto di omega-6 ma quote assolutamente non adeguate di omega-3. Il pesce e gli oli di quest'ultimo sono una fonte importantissima e particolarmente ricca di questi ultimi, se pure non l’unica, e sono facilmente reperibili sul mercato (Reinhardt e Davenport, 1998; Maroon e Bost, 2006).

 

#3 Colesterolo

Apporto di colesterolo HDL: il grasso del pesce è differente da quello comunemente utilizzato nella produzione di mangimi, soprattutto da quello proveniente da carni bovine e suine; quest'ultimo infatti è ricco di colesterolo del tipo VLDL, cosiddetto “cattivo”, mentre quello del pesce del tipo HDL è in grado di indurre una diminuzione del livello di colesterolo complessivo nel sangue ed è dunque molto utile per la prevenzione delle patologie dell'apparato cardiovascolare (Igl et al, 2013).

 

#4 Il pesce è fonte di oligoelementi preziosi

Il pesce costituisce una fonte alimentare molto ricca di vitamina B12, fosforo e selenio (Julshamm e Lied, 1986).

 

#5 Rapporto massa muscolare/scheletro

Rapporto massa muscolare/scheletro: il pesce e i suoi derivati hanno carcasse con generalmente una struttura scheletrica percentualmente più contenuta rispetto alla quantità di muscolo, vantaggio non secondario specialmente per la trasformazione in farina, determinando un apporto minore di ceneri e un maggiore apporto di parti nobili.

 

#6 Salubrità dell’alimento

Per quanto riguarda sia il contenuto di residui di pesticidi sia di patogeni, il pesce è considerabile un alimento decisamente sicuro (Ziskowski et al., 1987Adler et al., 2001;).

Negli ultimi anni si è assistito a una vera e propria "rivoluzione alimentare" nel mondo del pet food. La costante ricerca di nuove fonti proteiche ha portato alla comparsa sul mercato degli alimenti per animali da compagnia di formulazioni sempre più diversificate e corrispondenti alle richieste di mercato. Dalla carne si è passati all’utilizzo del pesce e ora si stanno esplorando nuovi "confini alimentari", sempre nell'ottica di formulare diete bilanciate. Il pesce bianco tuttavia è quello che sta ottenendo il maggior impiego in quanto la sua composizione è molto simile a quella della carne (Earle e Smith, 1996).