A caval donato non si guarda in bocca, ma al vostro cane, invece, bisogna guardare in bocca spesso e con attenzione. Perché? Prima di spiegarlo auguriamoci un in bocca al cane e andiamo a conoscere questo apparato e come funziona.
Innanzitutto bisogna specificare che il cane ha 42 denti, donati a lui da Madre Natura più per strappare che per masticare. Avrete certamente notato nella vostra quotidiana vita a 6 zampe che il vostro cane mastica davvero poco e manda giù pezzi di cibo piuttosto grossi.
Il cane possiede 6 incisivi sopra più 6 sotto e i loro canini sono come la punta di un iceberg, di cui vedete solo una parte. La radice di questi denti infatti è circa una volta e mezza la parte visibile e gli conferisce una grande forza e resistenza quando addenta.
I molari e i premolari non sono fatti per macinare, come i nostri, ma per tagliare. La loro forma è infatti “a tagliola” e potrete notare come per poterli utilizzare il cane pieghi la testa leggermente, tenendo al lato della bocca il cibo, uno snack, una ciabatta, qualsiasi cosa egli desideri tagliare. Vederlo agire in questo modo, a volte addirittura tenendo l’oggetto tra le zampe, ci può dare la buffa impressione che stia assaporando qualcosa. In realtà sta sfruttando la forza dei suoi molari.
Come noi, infine, il cane cambia la dentizione da latte con la dentizione definitiva quando è un cucciolo
Quello che noi consideriamo un nemico minore della nostra bocca, da spazzare, anzi, spazzolare via facilmente dal dentista, per il cane può essere un avversario più temibile. Mi riferisco naturalmente al tartaro. La scarsa azione meccanica di masticazione del cane, a cui si accennava poc’anzi, fa sì che il dente non si “pulisca”, non venga spazzolato. Più di qualcuno ai quattro lati del tavolo d’un ambulatorio veterinario ha creduto che il cibo secco lo aiutasse contro il tartaro grazie alla sua ruvidità, invece proprio per le ragioni prima spiegate questo non corrisponde alla realtà.
Il tartaro inoltre può insinuarsi tra gengiva e dente, creando una tasca, la quale, anche se viene rimosso il tartaro, lo lascerà scoperto e dolorante al contatto con acqua, aria e l’accumulo di cibo. Il dente farà sempre male e potrebbe occorrere passare alla drastica soluzione di rimuoverlo.
È necessario comunque specificare che alcune specie sono più predisposte di altre alla formazione di tartaro nei denti e i cani di piccola taglia in particolare lo subiscono più facilmente.
Ma non è ancora ora di agire e andare a combattere questo nemico, prima di tutto dobbiamo conoscere chi stiamo affrontando e chi fa il suo sporco gioco.
Allo sporco spesso s’accompagna la puzza e l’alito del vostro cane potrebbe purtroppo rovinare dei bei momenti insieme, che siano dei giochi o anche la semplice vicinanza. Specifico che l’alito del cane non potrà mai essere profumato come quello del vostro partner prima di un bacio appassionato davanti al tramonto e che non potete offrirgli una mentina, tuttavia se puzza troppo, o comunque più del solito, potrebbe esserci qualche problema.
L’alito puzzolente è un indicatore molto importante, un segnale d’allarme da ascoltare. Anche se forse dovrei dire odorare. Il cucciolo con l’alito che odora d’aglio, o che ci ricorda questo odore, è solitamente sintomo della presenza di ascaridi che, per i meno navigati, sono degli spiacevoli vermi. L’alito maleodorante potrebbe inoltre essere l’indicazione di un problema invisibile, che ad esempio non riusciamo a scorgere perché si trova nei denti in fondo. Un peggioramento improvviso potrebbe perfino segnalare un’infezione.
Attenzione anche alla bava, a meno che il vostro non sia uno di quei cani che per natura ne produce in grandi dosi. Anche questo potrebbe essere un segnale di problematiche.
In generale non va sottovalutato il ruolo della bocca nel benessere generale. Dalle infezioni orali possono partire emboli batterici che vanno a dare problemi addirittura a fegato, cuore e polmoni.
Ora che vi abbiamo allarmati a sufficienza e la vostra attenzione porta con sé la forza della consapevolezza dell’importanza di ciò di cui si parla, è il momento dei consigli per la buona condotta.
Non vi sorprenderà probabilmente leggere che l’alimentazione è di cruciale importanza nel benessere della bocca.
Siate chef eccezionali ed eccezionalmente salutari in quello che per lui è un ristorante a 5 ossa. Il buon cibo favorisce una flora naturale positiva e il pH corretto della saliva, il quale determina la maggiore o minore formazione di tartaro.
Sbagliare è purtroppo fin troppo facile e un cane sensibile a questo organo potrebbe subire alitosi, infezioni della bocca, gengivite, laringite, stomatite e tracheite, eccesso di placca dentale e depositi di tartaro, patologie che potrebbero inoltre essere causate da un’intolleranza.
Non disperate però, se il vostro cane soffre o ha sofferto di questi disturbi esistono anche diete funzionali che grazie alla loro formulazione e l’apporto di preziosi elementi naturali, come gli estratti botanici, lo aiutano a ristabilire la salute della bocca.
Moderate inoltre la frequenza in cui gli date il “nostro” cibo. È spesso difficile (molto spesso) resistere a quegli occhioni, ma bisogna ricordarsi che eccedere può farlo star male, non tutti i cibi che piacciono a noi fanno bene a lui e la sua dieta va regolata in maniera diversa dalla nostra.
Tutto qui? Certo che no.
Addirittura? Beh, chiaramente dipende dallo snack.
Sarebbe sciocco riservare la massima cura e attenzione alle crocchette per poi rovinare tutto con alimenti umidi e snack non all’altezza, compromettendo i buoni risultati raggiunti.
Tendenzialmente è più facile che l’umido in paté rimanga appiccicato negli interstizi e favorisca alito cattivo e tartaro, questo non si può negare, è così per via della sua stessa consistenza. Il mix di secco e umido, tuttavia, ottimizza l’assunzione di acqua, rispetta al meglio i fabbisogni idrici e allontana il rischio di calcoli e danni renali (andate a conoscere i nostri umidi Diet prodotti in Islanda: conoscerete i migliori umidi a livello mondiale, direttamente dalla natura alla bocca dei vostri amici migliori). L’umido è inoltre un cibo maggiormente gustoso a cui non è per forza necessario rinunciare.
Gli snack, invece, possono essere un grande rischio se scelti erroneamente, rovinando una corretta alimentazione e un buono stato di salute, ma al tempo stesso, se scelti correttamente, possono costituire uno straordinario elemento di aiuto. Alcuni snack possono infatti favorire la pulizia dei denti e operare un massaggio gengivale. Nei cuccioli inoltre, sono un utilissimo strumento per perdere i denti da latte e rafforzare quelli nuovi, domando la loro necessità di mordere, incidere, sgranocchiare. Lo snack può dunque unire l’utile al dilettevole, ma quali sono le condizione affinché tutto questo sia possibile?
Un Programma Nutrizionale Integrato, dove secco, umido e snack sono realizzati in maniera sinergica e funzionali l’uno all’altro. L’utilizzo di poche materie prime di qualità impareggiabile, onde ridurre al minimo il rischio di insorgenza di fenomeni di intolleranza e/o allergia. Materie prime pulite, magari lavorate a “Km 0”, possibilmente reperite in luoghi dove la natura fa ancora prevalere il suo manto benigno sopra la mano dell’uomo: Islanda e Nuova Zelanda sono ad esempio vere e proprie oasi incontaminate.
Carta e penna alla mano, ecco cosa appuntarsi per garantire il benessere della bocca del vostro cane, riassumendo tutto quanto appena detto.
Alimenti di qualità, ovvero salubri e realizzati con ingredienti puliti.
Alimenti umidi e snack che posseggano gli stessi requisiti del secco e con essi si completino in maniera sinergica.
Snack ideati e realizzati per la pulizia dei denti. Un consiglio? FORZA10 Mr. Fruit Chew, per la pulizia meccanica dei denti e il massaggio gengivale. Il Chew FORZA10 è un'invenzione del Dott. Sergio Canello, con relativo brevetto: la sua forma di lisca di pesce tridimensionale ha una reale capacità di rimuovere la placca e spesso anche grosse o piccole formazioni di tartaro: provare per credere
Esistono infine paste e dentifrici per pulire i denti del cane, ma, se ci ragionate, i carnivori selvatici non hanno nessuno che gli lava i denti con lo spazzolino! Eppure, a meno che non siano ammalati, non hanno né placca né tartaro. Come mai? Semplice: mangiano ciò che ha previsto la natura, e la stessa natura li ha ovviamente dotati di meccanismi che mantengono la flora batterica fisiologica, che impedisce la formazione di placca e tartaro.
Leggete la nostra ricerca su come l’alito cattivo scompaia semplicemente usando alimenti sani, completi e privi dei residui chimici e farmacologici tossici presenti nelle carni da allevamento intensivo. Leggete anche le testimonianze relative, sempre rigorosamente sincere e fidatevi di FORZA10.
Quando necessario, sarà comunque il veterinario di fiducia, visitando il cane, a determinare con chiarezza lo stato di salute della sua bocca e se è necessaria o meno una pulizia specifica.
Articolo pubblicato su Io Donna.