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Lo shar pei è una razza di cani originaria della Cina, molto legata alla tradizione cinese. È un cane di taglia media, con le orecchie piccole e il pelo corto e ispido, caratterizzato da numerosissime pieghe su quasi tutto il corpo e in particolare sulla testa, tra gli occhi e a livello del garrese. Il carattere è docile e giocoso.
La dermatite nei cani è un’infiammazione della cute e rappresenta un processo con cui l’organismo reagisce e cerca di ripristinare uno stato fisiologico normale. La dermatite nel cane si può manifestare con arrossamento, prurito, croste, piaghe, seborrea e infiammazione, con conseguente rischio di infezioni. È lo stato infiammatorio a costituire il terreno ideale per lo sviluppo delle infezioni: in pratica, i germi normalmente già presenti in loco, approfittando dell’infiammazione e si riproducono in modo abnorme, prendendo il sopravvento. L’infezione è, quindi, l’effetto e non la causa del problema.
Essendo caratterizzato da numerose pieghe sul volto e sul corpo, lo shar pei è una razza naturalmente predisposta alla formazione di dermatiti, il che genera grande prurito e arrossamento, stimolando il cane a grattarsi, mordersi o sfregarsi, peggiorando la sua situazione.
Ma è normale che sia così?
Al di là delle forme da sempre esistite, attualmente la causa di dermatite più frequente è un’intolleranza ad uno o più alimenti. Le intolleranze alimentari, patologie in continuo aumento sia in medicina veterinaria che umana, provocano, quale risposta dell’organismo, proprio fenomeni infiammatori alla parte più sensibile (organo bersaglio).
L’infiammazione dell’organo bersaglio rappresenta spesso l’unica manifestazione visibile di un fenomeno di intolleranza alimentare. Se l’organo bersaglio dell’intolleranza a uno o più alimenti è la cute, l’unica soluzione valida per trattare la dermatite conseguente e prevenire le ricadute passa attraverso un cambio di alimentazione. Infatti, anche una singola assunzione di un alimento che l’organismo riconosce come tossico, provocherà un processo infiammatorio della durata di alcuni giorni (mediamente quattro o cinque). Se l’alimento continuerà a far parte dell’alimentazione, il processo infiammatorio diverrà per forza di cose cronico.
La soluzione è dunque un cambio di alimentazione, con ingredienti di elevata qualità, rigorosamente controllati e reperiti in luoghi incontaminati, possibilmente arricchita da sostanze botaniche.
Seppure lo shar pei abbia numerose pieghe, dunque abbia una predisposizione naturale verso una sensibilità cutanea, se la pelle è in equilibrio fisiologico grazie all'alimentazione, le possibilità di formazione di dermatiti diminuisce drasticamente e di conseguenza l'attacco da parte dei patogeni non dovrebbe avere efficacia.
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Dott. Sergio Canello
Fondatore e responsabile Centro Ricerche SANYpet
Medico veterinario ed esperto internazionale in patologie di origine alimentare