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La pelle rappresenta uno degli organi più complessi e importanti del nostro corpo. Essa ci protegge dagli elementi esterni, con i recettori del dolore ci avverte se siamo a contatto con una sostanza urticante, tossica, ustionante o se stiamo ferendoci con qualcosa.
La dermatite è un'infiammazione della pelle molto diffusa nei cani e rappresenta un processo con cui l’organismo reagisce e cerca di ripristinare uno stato fisiologico normale. La dermatite nel cane si può manifestare con arrossamento, prurito, forfora, eczema puntiforme, croste, seborrea e infiammazione, con conseguente rischio d’infezioni. Alcune di queste possono inoltre localizzarsi in alcune zone, come ad esempio l'area dorso lombare, in cui viene tipicamente colpito il pastore tedesco. L’infiammazione costituisce, infatti, il terreno ideale per lo sviluppo delle infezioni da germi (quali streptococchi, Stafilococchi e Pseudomonas), delle infestazioni parassitarie (rogna sarcoptica) e di quelle micotiche (Microsporum canis, Microsporum Gypseum e Trichophyton mentagrophytes).
E’ lo stato infiammatorio a costituire il terreno ideale per lo sviluppo delle infezioni: in pratica, i germi normalmente già presenti in loco, approfittando dell’infiammazione e si riproducono in modo abnorme. L’infezione è, quindi, l’effetto e non la causa del problema.
Al di là delle forme da sempre esistite, attualmente una causa frequente di dermatite è un’intolleranza ad uno o più alimenti. Le intolleranze alimentari, patologie in continuo aumento sia in medicina veterinaria che umana, provocano, quale risposta dell’organismo, proprio fenomeni infiammatori alla parte più sensibile (organo bersaglio).
L’infiammazione dell’organo bersaglio rappresenta spesso l’unica manifestazione visibile di un fenomeno di intolleranza alimentare. Se l’organo bersaglio dell’intolleranza a uno o più alimenti è la cute, l’unica soluzione valida per trattare la dermatite conseguente e prevenire le ricadute passa attraverso un cambio dell’alimentazione. Infatti, anche una singola assunzione di un alimento che l’organismo riconosce come tossico, provocherà un processo infiammatorio della durata di alcuni giorni (mediamente quattro o cinque). Se l’alimento continuerà a far parte dell’alimentazione, il processo infiammatorio diverrà per forza di cose cronico.
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Dott. Sergio Canello
Fondatore e responsabile Centro Ricerche SANYpet
Medico veterinario ed esperto internazionale in patologie di origine alimentare