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Cereali sotto accusa: una valutazione sul grain free

È un mirino di assoluta precisione quello che si muove sul pet food, in attesa di individuare il suo punto debole e colpirlo inesorabilmente.

È un mirino di assoluta precisione quello che si muove sul pet food, in attesa di individuare il suo punto debole e colpirlo inesorabilmente. A tenerlo puntato, questo mirino, sono coloro che hanno a cuore il benessere degli animali e nel mondo odierno faticano a fidarsi del pet food, quel compagno quotidiano che si teme di non conoscere più così bene e che possa fare del male ai nostri amici pelosi.

Anche il pet food tuttavia, come tutti, deve avere un processo che indaghi ogni suo capo d’accusa ed esamini con perizia la sua situazione.

Negli ultimi tempi tuttavia, questo mirino viene spesso puntato contro un altro elemento del pet food, i cereali, sviluppando così una sempre maggiore richiesta di alimenti grain free.

Andiamo allora a processarlo, questo cereale, sfogliando i suoi capi d’accusa, dai quali scagionarlo o condannarlo.

• La NON digeribilità?

Chi accusa il pet food per la presenza dei cereali apporta argomentazioni che vanno a scavare nella storia del cane. Essendo egli un discendente del lupo, si ricorda come quest’ultimo non si nutrisse di cereali, anche per genetica, visto che il suo organismo secerneva e secerne poche amilasi, ovvero l'enzima preposto alla digestione degli amidi. Oltre a questo, una dieta grain free riporterebbe dunque il cane allo stato originario, permettendogli di nutrirsi di ciò che egli sceglierebbe in natura.

Queste valutazioni devono tuttavia essere approfondite e qualcuno ha lavorato affinché la parentela tra lupo e cane non sfociasse nella pura identificazione. Questo qualcuno sono Lindblad-Toh e colleghi, dell’Università di Uppsala in Svezia, che hanno analizzato l’intero genoma di 12 lupi e 60 cani di razze diverse, identificando 36 regioni del genoma che differenziano i primi dai secondi, uguali invece in tutte le razze considerate. Proprio riguardo i geni deputati alla produzione di amilasi, gli studiosi hanno scoperto che i cani possiedono da 4 a 30 copie, mentre i lupi soltanto due. Ne risulta che i primi sono circa 5 volte più facilitati nell’assimilazione di questo alimento rispetto ai secondi.

L’evoluzione e la vicinanza con l’uomo, che da sempre ha dato i suoi avanzi e i carboidrati al cane e al gatto, hanno determinato probabilmente questi risultati. Se ci lanciamo nell’investigazione, verso la ricerca di prove, per scagionare o condannare l’accusato, una di questa sono sicuramente le feci. Se esse sono eccessive o liquide, il nostro peloso amico non ha infatti digerito correttamente.

• Pericolosità degli Omega 6 in solitudine.

Dei possibili effetti dannosi dei cereali sono da ricondurre alla presenza abbondante di Omega 6 che irrigidiscono membrane cellulari. La loro assimilazione può dunque fare del male a cane e gatto, se non bilanciata dal corretto apporto di Omega 3, contenuti nel pesce di mare e nelle proteine di animali allevati al pascolo, generando così il giusto equilibrio tra essi.

• Percentuale di soggetti intolleranti.

È necessario esplicitare che esistono casi di ipersensibilità verso un certo cereale, intolleranze verso il mais o il riso o la patata, seppure si tratti di meno del 5% dei soggetti.

Questo processo è già stato incanalato verso un esito negli Stati Uniti e Canada, il cui mercato richiede esplicitamente alimenti che garantiscano questa referenza. Per visionare questo fascicolo, leggi “Stati Uniti e Canada, come viene visto il pet food” che riporta l’esperienza diretta del fondatore di SANYpet, il Dr. Sergio Canello, durante la sua permanenza oltreoceano.

Chi può risolvere il caso?

In questo ambiente estremamente delicato, di accuse, contro-accuse e difese, solo un avvocato leggendario sarebbe in grado di districare i fili di queste molteplici tensioni e sensibilità.

SANYpet – FORZA10 pensa di averlo tra le proprie fila e per questo, quando viene chiamato, egli risponde al nome di LEGEND.

Legend è un alimento grain free che prova a mettere tutti d’accordo, presentandosi come la formula ideale, colui di cui fidarsi nella quotidianità, somigliando il più possibile alla dieta naturale e casalinga. Il suo essere grain free permette di includere ogni cane e la sua formulazione, frutto delle conoscenze maturate da SANYpet in 20 anni di esperienza, riesce a combinare il potere della natura, racchiuso dagli estratti fitoterapici, e il migliore bilanciamento di Omega 3 e Omega 6 di cui l’organismo ha bisogno.

 

  • Proteine ottenute solo da pesce pescato in mare o da animali da allevamento biologico o estensivo
  • Grain-free e no-OGM
  • Acciughe e aringhe pescate nei mari Artico e Antartico, agnello e cervo dalla Nuova Zelanda e dall’Islanda, alimentati al pascolo
  • Inserimento di specifiche sostanze botaniche
  • Rapporto ottimale di acidi grassi essenziali Omega-3 e Omega-6 (1:2)
  • Dieta con ingredienti limitati ad alto valore nutrizionale (HVLI), formulata per minimizzare le reazioni alimentari avverse e massimizzare l’assorbimento di nutrienti
  • Procedure di controllo della qualità rigorose e sistematiche (più di 5.000 controlli l’anno)

Non bisogna perdere di vista, tra i molteplici dibattiti, del motivo per cui ci si dibatte: raggiungere e mantenere il benessere tramite l’alimentazione, garantendo a chi vogliamo bene una dieta salubre e nutriente, che possa far bene a loro e anche a noi, non complicandoci la vita e non facendoci preoccupare.