L'ansia da separazione del cane è il disturbo comportamentale più comune insieme all'aggressività e sono davvero in molti soggetti a soffrirne.
I sintomi sono molto vari, tra cui vocalizzazione eccessiva, eliminazione inappropriata, eccesso di salivazione e, naturalmente, uno stato di irrequietezza. L'ansia da separazione canina è molto difficile da diagnosticare non solo per questo, ma anche e soprattutto perché si manifesta in assenza del proprietario. A influenzare questo disturbo sono numerosi fattori, tra cui il genere, la razza, i problemi comportamentali, il grado di affezione al proprietario e anche la provenienza del cane. Tuttavia un fattore viene spesso escluso, nonostante, come testimoniano i nostri studi, sia determinante: l'alimentazione.
Tali gravi alterazioni del comportamento vengono attribuiti, come viene spontaneo, sia a fattori genetici sia a errori nell’imprinting sia alle condizioni ambientali, ma tutte queste spiegazioni cozzano in modo chiaro con l’esperienza di chi ha potuto conoscere i cani negli anni ’70. Al di là delle esperienze personali mie e di molti altri, è sufficiente consultare autorevoli enciclopedie del cane di quell’epoca per leggere descrizioni caratteriali delle più diverse razze accomunate da tratti molto diversi da quelli attuali: tutti i cani, a parte pochissime eccezioni individuali o di sparute razze, erano sereni, affettuosi, socievoli, totalmente affidabili con i bambini, ma pronti a cambiare atteggiamento di fronte a una situazione di pericolo per gli elementi della loro famiglia. In pratica, la quasi totalità dei cani era sospettosa e aggressiva solo quando necessario.
Ogni cane, in passato, imparava molto facilmente a gestire le situazioni ansiogene e, in pochi giorni, era in grado di adattarsi serenamente anche a situazioni oggettivamente inaccettabili, come stare da solo tutto il giorno, vivere alla catena e avere a che fare anche con proprietari inqualificabili, che spesso trattavano l’animale come un semplice strumento e spesso usando la violenza. Chiunque abbia una certa età come me lo può confermare.
Quindi, i cani erano in grado di gestire efficacemente situazioni molto più pesanti di quelle attuali. Non vi è il minimo dubbio che i fattori ambientali odierni (stress, rumori, paranoie dei proprietari, scarsa vita all’aria aperta, difficoltà ad interpretare il loro linguaggio) siano notevoli fattori ansiogeni, ma poiché il cane prima degli anni ’70 era in grado di gestire efficacemente situazioni molto più pesanti, ciò significa che attualmente qualcosa determina questa sua incapacità.
In definitiva, questo disturbo richiede ancora una ricerca futura in molti aspetti, al fine di migliorare la vita del cane e dei suoi proprietari.
Spesso la vera causa di ansia da separazione del cane è la presenza di residui tossici nell’alimentazione, che alterano i controllori del sistema nervoso. Com’è possibile? L’alimentazione influenza il comportamento? Assolutamente sì. Il collegamento tra alimentazione e comportamento è molto netto, infatti quest’ultimo è regolato da precisi ormoni e neurotrasmettitori, la cui funzione è a sua volta influenzata anche dagli alimenti.
A tal proposito, è sotto gli occhi di tutti l’enorme aumento delle reazioni avverse al cibo quali allergie e intolleranze alimentari, e tutte gli studi del Dipartimento Ricerca e Sviluppo SANYpet dimostrano chiaramente una relazione negativa fra determinati inquinanti farmacologici e la crescita esponenziale delle più diverse patologie infiammatorie del cane e del gatto.
Queste patologie sono rappresentate principalmente da congiuntiviti, cheratiti, otiti, dermatiti, gengiviti e stomatiti, gastriti, enteriti e coliti, croniche e/o ricorrenti, ma, in modo per certi versi sorprendente, si manifestano anche con disturbi comportamentali ben definiti e tutti riconducibili a stati ansiosi.
Per studiare il fenomeno, è stato coinvolto Il Dipartimento di Medicina Veterinaria di Sassari (IT), nella persona della ricercatrice Raffaella Cocco (uno dei massimi esperti italiani del comportamento canino) e il Dipartimento di Ricerca e Sviluppo di SANYpet - FORZA10 da me diretto.
I cani, reclutati perché affetti da sindrome ansiosa e tutti alimentati con mangimi basati su carni da allevamento intensivo, presentavano, nel siero a tempo zero, forti alterazioni dei livelli dei neurotrasmettitori e ormoni deputati al controllo dell’ansia (serotonina, dopamina, bendorfine, cortisolo, noradrenalina).
I soggetti sono poi passati alla formula FORZA10 Armonia, caratterizzata da:La seconda ricerca, condotta su 24 soggetti e pubblicata sulla Rivista Veterinary Record, ha messo in evidenza attraverso l'utilizzo di collari denominati Fitbark, come la dieta FORZA10 Armonia normalizzi sia i parametri fisiologici delle funzioni di controllo dell’ansia sia l’attività giornaliera dei cani, riducendo fino alla scomparsa lo stato ansioso. Ha permesso, inoltre, di verificare un miglioramento dei ritmi sonno-veglia, chiaro indice di uno stato di benessere superiore.
Fondatore e responsabile Centro Ricerche SANYpet Medico veterinario ed esperto internazionale in patologie di origine alimentare