L’ alitosi nel gatto è un disturbo molto comune e, pur non essendo un problema sanitario serio, rappresenta un serio ostacolo alla relazione fra il proprietario e l’animale. Sappiamo tutti quanto sia difficile stare vicino ad un animale cui puzza l’alito, e possiamo immaginare che il rifiuto di tenerlo accanto a sé possa rappresentare una vera e propria frustrazione per il nostro piccolo amico.
Le cause dell’alito cattivo dipendono fondamentalmente o da problemi digestivi, senza apparente coinvolgimento della cavità buccale, o da fenomeni di gengivite, stomatite, parodontite, ulcere, placca e tartaro, con conseguente rischio d’infezioni. Queste manifestazioni infiammatorie
Al di là delle forme da sempre esistite, attualmente la causa più frequente di questi stati infiammatori è un’intolleranza ad uno o più alimenti. Le intolleranze alimentari, patologie in continuo aumento sia in medicina veterinaria che umana, provocano, quale risposta dell’organismo, proprio fenomeni infiammatori alla parte più sensibile (organo bersaglio).
L’alitosi o l’infiammazione dell’organo bersaglio rappresenta spesso l’unica manifestazione visibile di un fenomeno d’intolleranza alimentare. Se l’organo bersaglio dell’intolleranza a uno o più alimenti è il cavo orale, l’unica soluzione valida per trattare l’alitosi conseguente e prevenire le ricadute passa attraverso un cambio dell’alimentazione.
Se l’alimento continuerà a far parte dell’alimentazione, l’alitosi diverrà per forza di cose cronica.