Gilles e Alexia in questo momento, mentre leggete, sono nel fervore dei preparativi del loro straordinario viaggio: la traversata del Mar Glaciale Artico in barca a vela, privi di assistenza, fino al Polo Nord, dove le redini dell’avventura le avranno i cani, spinti e sorretti dall’alimentazione FORZA10.
Ma perché lo fanno?
Si tratta di semplice spirito avventuriero o c’è una forte ragione che brilla nelle loro menti?
La domanda è retorica. Naturalmente la spedizione ARKTIKA 2.0 ha un’ambiziosa motivazione che spiega le sue vele. Gilles è un “ambasciatore del Polo” e con la sua missione mira a risvegliare le nostre coscienze e stimolare la consapevolezza dell’importanza della preservazione del Polo.
L’Artico è il cuore del sistema climatico globale, un indicatore della salute del nostro pianeta, il cui termometro è la fusione del ghiaccio, soggetto al riscaldamento globale.
Il viaggio di Gilles, dunque, è al contempo un viaggio nelle coscienze, nel tentativo di far conoscere la verginea e selvaggia natura del nord del nostro mondo, rendendo ognuno di noi un “testimone del Polo”.
“Awareness is not done in two days or in two months … maybe in two years”
“La consapevolezza non si crea in due giorni o due mesi… forse in due anni”
Nonostante i due anni di viaggio in programma, Gilles si rende conto che la sua avventura è “una goccia d’acqua nell’oceano”, ma questo non basta a impedirgli di salpare.
Una famiglia di un uomo, una donna e 7 cani, in grado di sopravvivere in modo autosufficiente in uno dei luoghi più selvaggi del mondo, diviene un’emblematica sfida agli sprechi della nostra società moderna.
Alexia, grazie alla sua giovane età, è inoltre portatrice del punto di vista delle giovani generazioni, di cui si fa incarnazione. La moglie di Gilles ritiene che i suoi coetanei siano a conoscenza di cosa sia il riscaldamento globale e la preservazione dell’ambiente naturale, ma questi restano per loro dei concetti molto astratti. Oggigiorno i ragazzi sarebbero disposti a sperimentare lo stile di vita da lei adottato, ma non sono in grado di rompere i propri legami con la civilizzazione e gli elementi che la costituiscono, come gli smartphone o internet, semplicemente perché essi sono parte integrante della loro esistenza. Come scuoterli allora?
Forse, uno spericolato e ambizioso viaggio potrebbe lasciare un segno.