Ottobre non è stato un buon mese per il nostro Gilles, come avete saputo dalla cronistoria da noi riportata. Le cose sarebbero potute andare peggio di così? Assolutamente sì. Non era ancora arrivato un novembre nero.
18 novembre
La polizia ha consegnato a Gilles la relazione dell’amministrazione delle Svalbard e questo è il verdetto: una grossa multa o 25 giorni di prigione e una decisione da prendere entro 5 giorni.
Il primo pensiero di Gilles va subito ai cani: i 5 giorni di tempo sono (non casualmente) gli stessi fino alla data di scadenza del permesso dato ai cani di scendere a terra. Questo scatena terribili pensieri e scenari. Saranno i cani a rimetterci per primi, nonostante i loro permessi siano totalmente in regola? Dopo aver discusso con la polizia, Gilles teme abusi e addirittura l’eutanasia.
Il ricatto sembra questo: pagare o mettere i cani in gioco.
20 novembre
Gilles ha contattato il suo avvocato per tutelare i cani e reagire alla situazione in cui si trova invischiato. Nella relazione non c’è nessuna attenuante in merito alle circostanze, ovvero le cosiddette cause di forza maggiore che hanno costretto l’Arktika a entrare in una riserva naturale. Nulla riguardo al fatto che Gilles e Alexia si sono impegnati nel ripulire la costa dalla spazzatura.
Gilles pensa alla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare e in particolare alla sezione “Right of innocent Passage”. Il destino della sua avventura sembra però nelle mani del suo avvocato.
21 novembre
È arrivata l’autorizzazione che permette ai cani di stare sulla terraferma fino a luglio. Una buona notizia, che non libera comunque da tutti i cattivi pensieri: la documentazione non è infatti differente da quella presentata a luglio.
Sui giornali norvegesi e alla radio si parla di Gilles e di ciò che sta accadendo. I media sembrano essere dalla sua parte, ma l’amministrazione delle Svalbard sostiene d’aver risposto a tutti i suoi messaggi… le prove del contrario sono ancora una volta nelle mani dell’avvocato di Gilles.
23 novembre
Colpevole o non colpevole?
Gilles si sfoga sui suoi canali social.
L’amministrazione delle Svalbard non ha mai risposto ai suoi messaggi via satellite, non meno di otto tra l’8 e il 15 ottobre. Che cosa sarebbe successo se i messaggi avessero riguardato una richiesta di emergenza o di assistenza?
Secondo quale legislazione il passaporto di Gilles può essere confiscato per tutte queste settimane?
Quali sono le leggi delle Svalbard? Quelle norvegesi? Il Trattato delle Svalbard del 1920, di cui è depositario la Francia, riconosce alla Norvegia la sovranità sulle isole, ma estende a tutti i firmatari i diritti di sfruttamento delle risorse presenti in questo arcipelago artico.
24 novembre
L’ amministrazione delle Svalbard ha respinto la richiesta formulata dall’avvocato per ottenere la proroga del termine di accettazione del verdetto del verbale. Non c’è tempo per riflettere, non c’è apertura per il dialogo, ci sarà ancora il tempo per l’avventura?
25 novembre
Gilles firma la sua non accettazione del verbale dell’amministrazione delle Svalbard “Per la verità e la giustizia”. Gilles e Alexia ritrovano in questa spinosa e burocratica vicenda i principi della loro avventura: una sfida per sani e giusti ideali, una tappa della lotta per i propri principi, il riconoscimento dei propri diritti, l’onore, la legge del mare e la protezione dell’Artico. Arktika solcherà anche leggi e cavilli per giungere alla sua meta. Questa volta però non è un orso a ostacolarla, ma un processo, che la aspetta il 23 febbraio a Longyearbyen.