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Chi è?
La pilosella (Hieracium pilosella), dal nome apparentemente innocente e scanzonato, è un supereroe fitoterapico che offre tutta se stessa per il bene di cane e gatto. Per il loro benessere viene infatti utilizzata tutta la pianta e non solo una o alcune parti.
Questa composita appartiene alla medesima famiglia del tarassaco, seppure di misura più minuta, a cui somiglia soprattutto per via del suo fiore giallo.
I superpoteri
La prima a notare e segnalare i superpoteri della pilosella, riconoscendola come eroina e non normale cittadina, fu Santa Hildegarda nel dodicesimo secolo, che ne convenne l’utilizzo medico.
Impreziosita da inulina e tannini, flavonoidi, acido caffeico e clorogenico, la pilosella partecipa a lenire diversi bisogni.
L’azione principale per cui è chiamata a darsi da fare, è quella diuretica, in cui è particolarmente capace se è fresca e non viene essiccata.
La pilosella favorisce inoltre l’eliminazione attraverso le urine di acido urico e cloro, oltre ad avere proprietà antisettiche e favorire i processi riparativi a livello della mucosa vescicale. Possedendo un’attività antibiotica la pilosella ammazza senza pietà il batterio che, nei casi di insufficienza renale o calcoli dei dotti urinari, irrita cane o gatto, con una vera e propria attività antibiotica.
La pilosella non si nega a nessuno e trova pane per i suoi denti anche nel trattamento di cistiti e calcoli di struvite che, per la loro superficie ruvida, possono lesionare l’uretra del gatto e fargli perdere sangue dalle urine. La pilosella in questi casi favorisce i processi cicatrizzanti, un’azione che la vede presente sia nelle emorragie interne come in questo caso, che in quelle esterne.
Vicina alla femminilità la pilosella è anche utile in casi di sovrappeso o cellulite, mentre i tannini, oltre a permetterle la realizzazione dei compiti precedentemente citati, le conferiscono proprietà astringenti.
La pilosella ha attività batteriostatica, limitando la replicazione batterica, e combatte la colibacillosi, la patologia provocata dall’Escherichia coli.
Ella tuttavia non si spreca e porge una mano, anzi si porge tutta, nelle sue ineffabili qualità, al fegato, provocando l’aumento della secrezione biliare e la contrazione della cistifellea (attività coleretica e colagoga).
Nella medicina popolare le foglie essiccate di pilosella aiutavano ad arrestare l’epistassi, ovvero la perdita di sangue da naso, mentre nelle tisane, oltre all’effetto astringente, risultava utile per i mal di gola.
Le imprese
La pilosella, chiamata anche in francese piloselle, deriva il suo nome dal latino pilosus, ovvero peloso, descrizione dovuta alle sue foglie, coperte appunto da una leggera peluria. In Francia è chiamata tuttavia anche oreille de souris, ovvero orecchie del topo, nome comune tradotto pedissequamente anche in inglese, dove è chiamata mouse ear. Anche in questo caso la ragione della scelta sta nelle foglie, ma questa volta per via della loro particolare forma.