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Quando phytòn, ovvero la pianta, si unisce alla scienza medica, nasce la fitoterapia, ovvero quella disciplina che studia le piante e i loro principi attivi per trattare o prevenire patologie di svariato genere, che possono interessare il corpo come la mente. Non solo i nostri tuttavia, ma anche quelli di cani e gatti, grazie ad approfonditi studi e accurate combinazioni delle proprietà delle piante.
Vincolate al terreno perpetuamente, senza possibilità di muoversi, le piante hanno sviluppato elaborati sistemi di difesa per sopravvivere dagli attacchi di funghi, microbi, virus, insetti e anche le radiazioni ultraviolette, proteggendosi dai danni di queste ultime producendo sostanze antiossidanti, in particolar modo polifenoli come flavonoli, flavoni, catechine, flavanoni, antocianidine e isoflavonoidi.
Parallelamente, sullo stesso terreno delle piante, seppure mascherato da un pavimento o una strada, l’uomo, così come il cane e il gatto, che vivono al suo fianco, necessitano di macronutrienti come proteine, carboidrati, grassi, fibra e minerali, ma anche di micronutrienti, quali vitamine, oligoelementi, acidi grassi essenziali, enzimi e fitonutrienti ad azione antiossidante.
L'alimentazione sta alla base dell'omeostasi, ovvero della capacità dell'organismo di mantenere un perfetto stato di salute e dal rapporto tra pianta e uomo, che deve scegliere anche per i suoi amici a quattro zampe, nasce dunque il nutraceutico, ovvero l’alimento-farmaco.
Le parti attive delle piante, ovvero dotate di capacità curative, possono trovarsi nelle foglie, nel fiore, nel frutto, chiamate parti aeree, o nella radice o nel rizoma, chiamate parti sotterranee. L’assunzione di questi estratti è utile nel regolare la risposta immunitaria in numerosi disturbi su base alimentare quali dermatiti, dermatosi, rash cutanei, piodermiti, hot-spot, congiuntiviti, problemi intestinali, disturbi del cavo orale e delle prime vie respiratorie, disturbi dell’orecchio.
I principi attivi delle piante hanno inoltre il merito di aiutare l’organismo a difendersi dagli attacchi costanti a livello cellulare delle sostanze xenobiotiche, gli inquinanti, introdotte attraverso l’alimentazione, o di proteggere dai danni causati da sostanze esterne quali radiazioni elettromagnetiche, polveri sottili, gas radioattivi come il radon.